Scontro fatale sulla Domiziana: condannato automobilista di Sessa
L'incidente costò la vita a un uomo di 57 anni, che morì sul colpo

SESSA AURUNCA/CASTEL VOLTURNO - La Corte di Cassazione, presieduta da Salvatore Dovere, ha confermato la condanna di V.C., 29enne di Sessa Aurunca, ritenuto responsabile dell'omicidio stradale di Emilio Vigoriti, 57enne di Castel Volturno, morto in seguito a un incidente avvenuto sulla Domiziana il 9 marzo 2016. La vittima, alla guida del suo Fiat Doblò, stava percorrendo la strada in direzione di Castel Volturno quando, a causa di un violento impatto con la vettura dell'imputato, ha perso la vita pochi minuti dopo essere arrivato alla Clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
Il ricorso e le motivazioni
Il 29enne ha presentato ricorso alla Corte Suprema attraverso il suo legale, sostenendo che la Corte d'Appello di Napoli, confermando la condanna emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, aveva commesso errori di valutazione e di applicazione della legge. Il legale ha contestato la decisione, affermando che i giudici non avessero considerato adeguatamente le consulenze del perito di parte, il quale aveva sostenuto che l'urto fosse inevitabile, poiché accaduto nella corsia di marcia dell'imputato, e che il sinistro non sarebbe stato evitabile nemmeno rispettando le regole di prudenza.
La decisione della Cassazione
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, confermando così la sentenza di colpevolezza. Secondo la ricostruzione dei giudici di merito, Vigoriti stava percorrendo la Domiziana in direzione Castel Volturno quando, in un tratto di strada bagnato dalla pioggia, è stato investito dalla Fiat Punto condotta dall'imputato. Al momento dell'impatto, la Fiat Punto procedeva a 65 km/h e aveva un'inclinazione di 10 gradi verso sinistra, mentre la Fiat Doblò viaggiava alla velocità di 45 km/h e si trovava nella sua corsia di marcia. Il sinistro è avvenuto a soli due metri dalla linea di mezzeria, con la Fiat Doblò che dopo l'impatto ha compiuto una rotazione di 180 gradi, fermandosi con il muso rivolto verso Mondragone.
Le perizie effettuate dalla procura hanno accertato che l'automobilista avrebbe potuto evitare l'incidente mantenendo la propria corsia e rispettando il limite di velocità, soprattutto in un tratto della strada soggetto a condizioni meteo avverse. Con la conferma della condanna, la Cassazione ha sancito la responsabilità di V.C. per l'omicidio stradale, ritenendo che l'incidente fosse evitabile con una maggiore attenzione alla guida e il rispetto delle norme di sicurezza.