Latte e clan: appello della DDA contro l'assoluzione dei nipoti di Zagaria
Secondo l'accusa, i due avrebbero trasferito fittiziamente la titolarità delle quote della Cooperativa a terzi

CASAPESENNA - La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli ha deciso di fare appello contro la sentenza di assoluzione emessa nei confronti di Filippo e Nicola Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, coinvolti nell'inchiesta sul traffico di latte gestito dal clan dei Casalesi.
La precedente assoluzione
La prima sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Giovanni Caparco, con a latere i giudici Francesco Maione e Patrizia Iorio, aveva assolto i due imputati dalle accuse di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e altri reati, motivando la decisione con l’affermazione che "il fatto non sussiste".
Le accuse
Secondo l'accusa, i fratelli Capaldo, per evitare le misure patrimoniali a loro carico, avrebbero trasferito fittiziamente la titolarità delle quote della Cooperativa Santa Maria e della Santa Maria Srl a terzi, mentre in realtà restavano i veri proprietari. Filippo Capaldo, già condannato per associazione mafiosa, estorsione e concorrenza sleale, sarebbe stato destinatario di una misura di prevenzione patrimoniale, un aspetto che, secondo i magistrati, suggerisce il coinvolgimento dei Capaldo in attività mafiose.
La difesa degli imputati, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Stellato e Ferdinando Letizia, ha sottolineato che non ci sono prove sufficienti a supportare queste accuse.