TEVEROLA/CARINARO - L'operazione anticamorra eseguita nella notte dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dimostra come sia "ancora viva nel Casertano la presenza di gruppi criminali strutturati che fanno capo ai Casalesi" e che "queste organizzazioni, nonostante i colpi subiti, riescono ancora oggi a mantenere una forma di controllo del territorio molto diffusa e pericolosa". A dirlo e' il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, Manuel Scarso, nel corso della conferenza stampa convocata dal procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, per illustrare i dettagli dell'operazione, che ha portato all'esecuzione di 42 misure di custodia cautelare. 

Il commento su Picca

Scarso si sofferma poi sulla figura di uno degli arrestati, Aldo Picca, al vertice del clan che operava nella zona dei comuni di Teverola e Carinaro. "Dopo la sua scarcerazione - spiega - non ha perso tempo e ha subito ripreso il controllo delle sue attivita'. Abbiamo monitorato tutte queste attivita', attraverso le quali questa associazione criminale dimostra la propria forza intimidatoria e riesce a mettere sotto controllo tutto il territorio".

Organizzazione armata fino ai denti

Scarso sottolinea inoltre come l'organizzazione "aveva disponibilita' di armi ed era coinvolta in un vasto traffico di sostanze stupefacenti".