Bimba sbranata dal pitbull: "Già morta da mezz'ora quando è arrivata in ospedale"
L’autopsia ha confermato che i segni riscontrati sul corpo della bambina sono compatibili con quelli dei morsi di un cane
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REGIONALE - «Giulia Loffredo era morta già da almeno mezz’ora e aveva il volto massacrato dai morsi del pitbull quando nella notte di sabato 15 febbraio è giunta al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori di Acerra, distante dall’abitazione appena tre minuti a piedi.
Il racconto del medico che l'ha soccorsa
La bambina è stata uccisa nella camera da letto dell’appartamento del rione Ice Snei in cui stava dormendo insieme con il papà Vincenzo perché il cane dopo averle afferrato la testa tra le sue fauci l’ha sballottata fino a spezzarle il collo.
È il racconto dettagliato di Emanuele Ceo, il medico che ha soccorso la piccola Giulia subito dopo averla prelevata dalle braccia del padre. Giulia è arrivata al pronto soccorso in arresto cardiaco.
L'autopsia
L’autopsia ha confermato che i segni riscontrati sul corpo della bambina sono compatibili con quelli dei morsi di un cane. “Se si è rotta il collo le manovre effettuate da noi medici sono risultate superflue. Abbiamo comunque provato a rianimarla. In quei frangenti ci siamo messi la mano sulla coscienza e ci siamo detti “vediamo in ogni caso cosa si possa fare. La bimba però è arrivata da noi già con la noce del collo rotta”.
Nel referto è scritto che la bambina presentava “marezzature” su tutto il corpo. Le marezzature sono dei segni clinici che evidenziano il fatto che la persona è già da diverso tempo in arresto cardiaco e che quindi a quel punto la pelle già comincia a colorarsi di strisce rossastre: la bambina era in arresto cardiaco almeno da venti minuti, mezz’ora, ha riferito il medico.
Sulla vicenda sono tuttora in corso le indagini dei carabinieri.