antica cittadella
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CASERTA – La Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio di sei persone per associazione a delinquere, truffa e traffico illecito di rifiuti

L'indagine

L'indagine si e' incentrata su "ingenti quantitativi di rifiuti, qualificati come materiali ferrosi direttamente utilizzabili per fusione" nei quali, secondo le indagini dei carabinieri di Terni e del Noe, sarebbero stati nascosti rifiuti speciali di vario genere, come bombole, contenitori spray, fusti, materiali imbrattati di oli, plastiche, dischi di frizione e pastiglie di freni contenenti ferodo, filtri d'olio e inerti. 

Coinvolta ditta di Caserta

Il materiale era destinato ad essere conferito all'Ast-Acciai speciali di Terni e proveniva da una ditta di recupero di materiali ferrosi, con sede a Caserta e trasportati da altre aziende, anch'esse campane. L'obiettivo del conferimento, in base a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato quello di far pagare da Ast i rifiuti conferiti come ferrosi riutilizzabili e, allo stesso tempo, di smaltire illecitamente rifiuti, saltando le procedure prescritte per legge e cosi' risparmiando sul trattamento. In alcuni casi, riferisce la Procura, il conferimento sarebbe stato possibile grazie alla presunta complicita' di un classificatore dell'Ast. Le indagini hanno portato a evidenziare, sottolinea la Procura della Repubblica di Perugia, "un sistema organizzato di traffico illecito di rifiuti, con ripartizione dei compiti tra i partecipi" tanto da far ipotizzare l'ipotesi associativa. L'Ast, in questo quadro, viene ritenuta vittima di truffa, ulteriore contestazione rivolta agli indagati.