MADDALONI – Ad una settimana dal voto che decreterà la nuova amministrazione comunale di Maddaloni, la campagna elettorale entrerà sicuramente nel vivo, coi i candidati a sindaco che, come è giusto che sia, se le suoneranno verbalmente in tutti i modi possibili, emerge una tematica che, seppur con qualche cautela, sembra davvero riavvicinare i contendenti. Se le strade, il verde pubblico, le politiche sociali e del lavoro, sono dichiaratamente elementi di scontro, il Puc, il piano urbanistico comunale, sembra essere diventata la panacea della contrapposizione maddalonese. Si tratta di uno dei punti del programma di De Filippo ed al momento si trova in provincia per l’approvazione dopo l’adozione avvenuta un anno fa. Ovviamente la posizione del sindaco uscente è chiara e scontata: portare a compimento il percorso di questi cinque anni.

Quello che sorprende bonariamente è la posizione degli altri candidati, tutti, chi più chi meno, propensi ad andare avanti con quanto redatto da De Filippo nell’interesse della città. Andiamo però con ordine. Antonio Crimaldi, candidato a sindaco di Fratelli d’Italia, è pronto, qualora venisse eletto non solo a sindaco, ma anche in Consiglio comunale, ad approvare il piano.

Sulla stessa linea si muove anche il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle, l’avvocato Michele Ferraro. Il leader dei pentastellati sottolinea che “molte osservazioni presentate dai rappresentanti in consiglio comunale non sono state recepite, a differenza di quelle di altre”. Al di là di questo però Ferraro nel definire la sua posizione ha chiarito di essere “critici sul fatto che non sono state prese in considerazione quanto da noi espresso, però è chiaro che sotto l’aspetto politico per il bene della città, noi non saremo mai quelli che vanno ad ostacolare un’approvazione definitiva del Puc”.

Più duro sulla sua linea alternativa sembra essere Pino Magliocca. Il candidato che gode dell’appoggio di quattro liste, chiede un’ulteriore verifica del Puc di De Filippo prima dell’approvazione che dovrebbe avvenire nell’interesse della città.

“Quello che chiediamo è una verifica. Ci sono state 300 osservazioni e chiaramente va verificato anche perché non è stato un strumento urbanistico partecipato da enti e strutture. E’ stata fatta una cosa particolare, realizzata nella stanza dei bottoni. Per questo va verificato. Ci sono delle difficoltà. Verrà approvato per il futuro della città, ma va prima verificato”.