CHOC DOSSIER. Tre famiglie su 5 rischiano la povertà nel Casertano: occupazione ferma al 40%
CHOC DOSSIER DELLA CARITAS. Tre famiglie su 5 rischiano la povertà nel Casertano: occupazione ferma al 40%
CASERTA / PROVINCIA - Quasi il 50% di persone a rischio povertà con una speranza di vita più bassa e gli emigranti che aumentano. E' la fotografia "scattata" in Campania dall'annuale dossier della Caritas regionale sulle povertà 2023, presentato oggi ad Aversa nell'Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria della Università della Campania "Luigi Vanvitelli".
Un "fiume di povertà" che attraversa l'intera regione, delineandosi in povertà economica, educativa e sanitaria. Dati "inquietanti" divulgati dal sociologo Ciro Grassini, che ha curato il Dossier.
"In Campania - spiega l'esperto - il 46% delle persone è a rischio povertà per reddito basso o lavoro povero; la Campnia è inoltre la prima regione in Italia per numero di analfabeti e persone con un basso titolo di studio: all'incirca una persona su due rischia la povertà.
Hanno aiutato le misure governative, quali il Reddito di inclusione e di cittadinanza, i bonus, aiuti che rischiano, però, di causare l'assistenzialismo". Calo demografico, bassa natalità, scarsi investitori nel territorio, mancanza di lavoro, aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, perdita di alcune misure governative: sono queste alcune della cause dell'impoverimento generalizzato, che ha tra gli effetti anche quello di far crescere il numero di persone che se ne vanno.
E' emerso che in provincia di Caserta tre famiglie su cinque sono in difficoltà, soprattutto i nuclei monoreddito hanno problemi ad arrivare a fine mese. In Campania quasi una persona su due sarebbe a rischio povertà.
"Tra il 2001 e il 2021 - sottolinea Grassini - la quota di emigrati meridionali con elevate competenze, in possesso di laurea o titolo di studio superiore, si è più che triplicata, passando da circa il 9% a oltre il 34%. Nel 2021 su 100 emigrati dal Mezzogiorno, oltre 34 possedevano la laurea, 30 almeno un diploma di scuola secondaria inferiore e 36 un diploma di scuola secondaria superiore".
Per don Carmine Schiavone, delegato regionale della Caritas, "per arginare questo fiume di povertà bisogna fare rete, secondo le intenzioni di Papa Francesco, ossia mettersi insieme per riflettere ed operare per il bene comune attraverso un solidarietà condivisa tra Chiesa, volontariato, associazionismo ed istituzioni".