antica cittadella
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MADDALONI (Antonio Cembrola) – Chi comanda nel Partito Democratico a Maddaloni? E’ questa la domanda che si porge chi dà un’occhiata ai dati sulle primarie in città. A Maddaloni Bonaccini ha raccolto appena 69 preferenze, mentre la Schlein, che ha poi vinto la competizione a livello nazionale, ne ha presi 316, equivalente all’82% dei votanti. In totale i cittadini che hanno votato sono stati 385, di cui 200 sono i tesserati. Quindi ci sarebbe anche un centinaio di voti provenienti dai non iscritti al partito.

Quello che sorprende più che i dati freddi e semplici, è il fatto che la Schlein si sia aggiudicata la maggioranza delle preferenze in un circolo in cui, commissari ed iscritti dovevano essere sulla carta tutti con Bonaccini, visti i rapporti con Oliviero e Graziano. E’ evidente quindi che si sia verificato un ennesimo corto circuito tra i dem maddalonesi.

In verità ad alzare subito critiche alla gestione delle primarie e a denunciare infiltrazioni e cambi di casacca è stato Maurizio Reitano, uno dei membri storici del Pd. Sembra davvero che il triumvirato Correra-Giannini-Ventrone stia perdendo il controllo del partito. Bisogna dire che questa ennesima gatta da pelare arriva anche in un momento un po' particolare a tre mesi dal voto. In effetti la mancanza di autorità ed autorevolezza dimostrata domenica dal Pd maddalonese non fa altro che minare alla base la prospettiva di un Partito Democratico leader accentratore di una coalizione di centrosinistra.

L’immagine di un partito lacerato e colpito da infiltrazioni esterne di sicuro non rappresenta una buona pubblicità per chi vuole essere la bandiera dello schieramento antidefilippo.