Aggressione choc in carcere: agente colpito da tre detenuti con una bombola di ossigeno
Situazione fuori controllo nella struttura penitenziaria sammaritana, chiesti interventi urgenti

SANTA MARIA CAPUA VETERE - Una notte di violenza ha sconvolto la Casa Circondariale “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, dove tre detenuti hanno aggredito brutalmente un poliziotto penitenziario. L'aggressione è avvenuta nel Reparto Alta Sicurezza denominato "Tamigi" e ha scosso ulteriormente la già critica situazione all'interno delle carceri italiane.
Aggressione choc in carcere: agente colpito da tre detenuti con una bombola di ossigeno
Secondo quanto riferito dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), l’incidente si è verificato quando i detenuti, senza alcuna provocazione apparente, hanno colpito il poliziotto con una bombola di ossigeno al volto, continuando poi a picchiarlo con pugni. Vincenzo Berrini, segretario del SAPPE, ha espresso la sua indignazione: “È assurdo venire a lavorare e tornare a casa dalla propria famiglia ridotti in condizioni pessime. La situazione sta sfuggendo di mano. I detenuti stanno prendendo il sopravvento, servono risposte ferme!” Berrini ha anche sottolineato che gli aggressori dovrebbero essere trasferiti immediatamente fuori regione per dare un segnale forte contro la violenza in carcere.
Situazione fuori controllo nella struttura penitenziaria sammaritana, chiesti interventi urgenti da parte del sindacato
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha aggiunto che l'aggressione evidenzia le continue criticità del sistema penitenziario italiano, principalmente il sovraffollamento e le condizioni di lavoro difficili per gli agenti. “La Polizia Penitenziaria paga pesantemente in termini di stress e operatività. L'attuale situazione è assurda e merita provvedimenti urgenti dai vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”, ha dichiarato Capece. Ha inoltre richiesto l'introduzione di nuovi strumenti, come bodycam e Taser, per migliorare la sicurezza del personale e il rafforzamento dei protocolli operativi.
Capece ha ribadito che i numerosi episodi di aggressioni e ferimenti subiti dagli agenti sono inaccettabili, chiedendo provvedimenti penali e disciplinari efficaci per i detenuti responsabili di tali atti violenti. Tra le proposte avanzate, ha suggerito di destinare carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei detenuti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione.
L’aggressione all'agente di ieri sera ha nuovamente acceso i riflettori sulla necessità di interventi urgenti per garantire la sicurezza dei poliziotti penitenziari e per affrontare le problematiche strutturali e organizzative che continuano a danneggiare il sistema carcerario italiano.