antica cittadella
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CASERTA - Nell'ambito dell'esecuzione del provvedimento del gip, sono state effettuate perquisizioni e sequestri a Parma, Reggio Emilia, Salerno, Caserta, Fidenza, Fontevivo e Collecchio, nei confronti dei soggetti economici e delle persone fisiche a vario titolo coinvolte nelle indagini. All'esito delle attivita' finora svolte sono stati sequestrati beni immobili (quattro ubicati nel comune di Fidenza e due siti nelle province di Caserta e Salerno), un'autovettura Maserati e disponibilita' finanziarie per un totale di oltre 580.000 euro.

Le due imprese, la cui gestione sarebbe riconducibile di fatto a un'unica persona fisica, avrebbero realizzato un sistema fraudolento mediante la fittizia assunzione di personale, circa 300 dipendenti, da parte di sei distinte imprese "cartiere", al solo fine di far ricadere su queste tutti i debiti d'imposta legati sia ai contributi maturati in relazione alla forza lavoro assunta sia alle imposte sui redditi e all'Iva. Le sei societa' fornitrici di manodopera hanno omesso il versamento di tutte le imposte dovute.

In particolare, sono risultate: "scatole vuote" prive di una reale struttura economica e societaria; erano formalmente intestate a prestanome, spesso legati da rapporti di parentela o affinita' con il reale amministratore delle societa' di trasporto beneficiarie della frode; avevano una sede legale fittizia avendo concretamente operato presso la sede principale delle due societa' di trasporto; erano evasori totali, inadempienti agli obblighi contabili e fiscali; avevano avuto rapporti commerciali quasi esclusivamente con le due imprese oggetto di accertamento e, infine, avevano avuto i medesimi consulenti fiscali e del lavoro delle due imprese che ne utilizzavano la manodopera.

Secondo l'ipotesi accusatoria condivisa dal gip, le due societa' di trasporto, mediante l'artificioso trasferimento, in capo a piu' cartiere, del ruolo di datore di lavoro e dei connessi obblighi di versamento delle imposte e dei contributi previdenziali ed assistenziali, avrebbero realizzato un'illecita somministrazione di manodopera che avrebbe loro garantito, da un lato, l'acquisizione di forza lavoro a costi molto vantaggiosi e, dall'altro, l'indebita detrazione dell'Iva applicata alle fatture per operazioni inesistenti emesse dalle societa' "cartiere". Sono contestati al presunto amministratore di fatto e undici prestanome i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per un ammontare pari a oltre tre milioni e 500mila euro.

Una seconda contestazione e' rivolta ad un commercialista, a un consulente del lavoro nonche' all'amministratore di fatto e a un suo prestanome e riguarda alcune ipotesi di indebita compensazione di crediti fiscali fittizi per un ammontare pari a 147.476,52 euro.