antica cittadella
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VILLA LITERNO – Non cambia sede il processo sulla rete di narcotraffico organizzata e gestita dal broker Raffaele Imperiale. E’ questo ciò che hanno stabilito i giudici del Tribunale di Napoli che sono a capo del procedimento che vede indagate ben 24 persone, tra cui l’ex presidente del Villa Literno Calcio Giovanni Fontana, nell’inchiesta della Dda di Napoli. Si tratta di:

Raffaele Imperiale, broker della droga, 49enne di Castellammare di Stabia ora collaboratore di giustizia, Giovanni Fontana, imprenditore ed ex presidente del Villa Literno Calcio, 53enne di Villa Literno,  Mario Allegretti, 51enne, Luca Alvino, 47enne, Bruno Carbone, 46enne, Gianmarco Cerrone, 30enne, Ciro Gallo, 41enne, tutti di Giugliano, Massimo Ballone, 62enne di Pescara, Luca Cammarota, 43enne di Napoli, Carmine Amedeo Cappelletti, 70enne di Avezzano, Antonio Cerullo, 47enne, Antonio De Dominicis, 37enne, tutti di Napoli, Corrado Genovese, 35enne, originario di Roma, Giovanni Gentile, 66enne di Andria, Marco Liguori, 38enne di Mugnano, Girolamo Lucà, 38enne di Ravenna, Giuseppe Mammoliti, 52enne di San Luca, Raffaele Mauriello, 34enne di Melito, Fortunato Murolo, 53enne di Mugnano, Marco Panetta, 50enne di Cisterna di Latina, Antonio Puzella, 57enne di Sora, Mario Simeoli, 46enne di Marano e Daniele Ursini, 50enne di Casagiove.

Gli imputati devono rispondere dell’accusa di associazione a delinquere specializzata nel traffico internazionale di stupefacenti, quali cocaina, hashish, marijuana. A guidare la banda per la Dda c’era Imperiale che trattava direttamente con i fornitori da Dubai e gestiva i trasferimenti di droga insieme al suo braccio destra Bruno Carbone. Ad occuparsi della contabilità era Corrado Genovese. L’ex patron del Villa Literno Giovanni Fontana avrebbe invece fornito un deposito a Castel Volturno per nascondere 600 chili di cocaina.