Reggia di Caserta tra boom turisti e sfida di rilancio della città: l'ex ministro in visita al sito borbonico
CASERTA - L'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio è d'accordo con il sindaco Marino: in visita ieri alla Reggia, il noto esponente ambientalista ha postato sul proprio profilo i «complimenti all'ottimo lavoro della direzione» del monumento ma soprattutto ha affermato che «è giusto che il ministero della Cultura versi al Comune di Caserta almeno una piccola percentuale degli incassi per migliorare sicurezza e manutenzione delle aree pubbliche circostanti questo monumento di grande valore».
È quanto sostiene il primo cittadino Carlo Marino che a stretto giro ha risposto all'attuale docente di Turismo e Sostenibilità presso le università Bicocca di Milano e Tor Vergata di Roma, nonché leader della Federazione Univerdi.
«Leggo con piacere - scrive Marino - che l'ex ministro Pecoraro Scanio condivide la nostra proposta di destinate una parte degli incassi della Reggia al Comune per effettuare interventi che garantiscano una maggiore sicurezza e una migliore cura delle aree limitrofe al nostro bene Unesco.
Noi continuiamo la nostra battaglia e siamo certi che il ministero della Cultura potrà accogliere questa istanza che assicurerebbe a Caserta risorse fondamentali per una migliore accoglienza turistica».
Significativi i numeri di visitatori in queste giornate di ricorrenze che, per qualcuno, si sono trasformate in ponte festivo. Da sabato a ieri, sono stati 16.562 gli accessi registrati. Nel dettaglio: sabato 3.526, domenica, 5.147, lunedì 2.724, martedì (giornata normalmente di chiusura settimanale, aperta eccezionalmente) 1.840, ieri 3.298. Intanto, sono già tutti esauriti i biglietti prenotabili online per il fine settimana di gratuità: sabato, per celebrare la giornata nella quale si festeggia l'Unita nazionale, e domenica, che è la prima del mese.
Sono ancora disponibili, dunque, solo i ticket da ritirare in biglietteria a partire dalle 8,30 e fino ad esaurimento. «Mi sembra che si continui a girare intorno ai problemi di quella che dovrebbe essere una città turistica: c'è ancora tanto da fare per rendere Caserta davvero attrattiva.
Ciò che serve, prima di ogni cosa, è ragionare con una strategia territoriale integrata e, soprattutto, che Reggia e Comune camminino "a braccetto", in sintonia, all'unisono», Francesco Marzano, imprenditore turistico ha le idee chiare e torna sulle questioni più urgenti del comparto turistico a Caserta.
«In effetti le presenze e gli arrivi alberghieri, che sono la prima fonte di misurazione, sono in progressivo miglioramento, come il numero di visitatori alla Reggia. Anche se si potrebbe fare ancora di più. Sono convinto che, per festeggiare presto il milionesimo visitatore, basterebbe portare, per l'accesso al museo dei gruppi organizzati, i visitatori da 20 a 40, ovvero uniformare il limite al numero di turisti che può contenere un bus.
Potrebbe sembrare una cosa banale, invece è fondamentale per i tour operator: per un gruppo di 50 persone (quanto ne contiene un automezzo turistico, appunto) ci vorrebbero tre guide con un costo finale improponibile. Importante, poi, agire sulla città stessa». Secondo Marzano, infatti, sarebbe necessario assumere misure adeguate per migliorare servizi e offerte.
A partire dall'introduzione della tassa di soggiorno. «I fondi che se ne ricaveranno potrebbero essere utilizzati per creare infrastrutture, parcheggi, navette che possano collegare la stazione di Afragola o l'aeroporto di Capodichino con la città, per avere vigili che parlino inglese, tanto per cominciare. Oppure, si potrebbe istituire una card integrata che favorisca la mobilità sul territorio».
E ancora non basterebbe. «È indispensabile migliorare il biglietto da visita di Caserta anche pedonalizzando tutta la zona che circonda il monumento e, a seguire, anche il corso Trieste, in modo da creare, anche visivamente, una strada idealmente in discesa verso un centro storico pensato e riorganizzato. Come sarebbe necessario rivedere la circolazione in via Gasparri: è il vecchio, ma sempre più attuale progetto del #lungoreggia liberato, dove dare spazio ad artisti di strada, gallerie, botteghe artigiane o di prodotti tipici.
Come è successo a Napoli, dove, all'inizio il lungomare liberato dalle auto fu accolto con molte critiche. Ora, però, nessuno più vorrebbe tornare indietro e rivedere in quella meravigliosa arteria che costeggia il mare, le macchine invece dei tanti runner, dei cittadini in bici, dei turisti a passeggio. Potrebbe accadere anche Caserta». Proposte che il Comune, a sentire l'assessore e vicesindaco, Emiliano Casale, sta già prendendo in seria considerazione. A partire dalla tassa di soggiorno.
«È una cosa ormai fatta. Passata già in giunta, entro fine anno la proposta verrà sottoposta al consiglio comunale e dal prossimo anno anche Caserta potrà contare su questo introito che servirà a migliorare i servizi. Per quanto concerne il "lungoreggia liberato", è una proposta suggestiva e utile a rendere la città più vivibile, ma si tratta - sottolinea Casale - di una modifica che richiede molti altri interventi. Intanto, se ne potrà parlare solo dopo aver risolto il problema dei parcheggi e aver costruito una diversa concezione del piano della mobilità.
Però, è questa la strada, d'altra parte la scelta della ztl in centro e anche il divieto di sosta nelle aree a ridosso della Reggia, vanno proprio verso questo obiettivo». Ma le novità ci sono. «Intanto - conclude - ci siamo attrezzati per costruire un calendario di eventi che parta da Natale e comprenda tutto l'anno prossimo».