Violenze in carcere, a gennaio verrà ascoltato in aula l'ex capo del Dap
Esaurite le testimonianze, il maxi processo riprenderà dopo le feste

SANTA MARIA CAPUA VETERE - Verrà sentito l'ex capo del Dap, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, alla ripresa (dopo la sosta natalizia) del maxi-processo per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020.
Terminate le testimonianze delle vittime
Esaurita la complicata fase delle testimonianze delle vittime del reato (oltre 100 i detenuti costituitisi parte civile), i pm Alessandro Milita, Daniela Pannone e Alessandra Pinto hanno infatti presentato l'elenco dei testi 'eccellenti', e il primo a dover ricostruire quella che fu la condotta della catena di comando sarà proprio l'allora capo del Dap, che peraltro non è mai stato indagato per tali fatti, al contrario dell'allora capo regionale del Dap in Campania Antonio Fullone, imputato nel processo per depistaggio.
L'ultima udienza
Nell'ultima udienza dell'anno è stato sentito un unico testimone, un marocchino che il 6 aprile non era presente nel reparto delle violenze (il Nilo), ma in un altro reparto; lo straniero ha iniziato l'esame lanciando accuse false agli agenti, "hanno ucciso un detenuto davanti a me e hanno fatto sparire il corpo" ha detto, ma il presidente del collegio di Corte d'Assise Roberto Donatiello ha sospeso l'udienza, e dopo oltre mezz'ora è tornato in aula disponendo una perizia psichiatrica sul teste. Qualche avvocato ha ipotizzato che il riferimento al detenuto ucciso potesse riguardare Hakimi Lamine, il recluso morto in carcere dopo quasi un mese di isolamento disposto in seguito ai pestaggi del 6 aprile, del cui decesso rispondono dodici imputati.