AVERSA – La Cassazione conferma la confisca di oltre 464mila euro ad un architetto 33enne di Vico Equense accusato di truffa aggravata.

La decisione della Suprema Corte

La sentenza della seconda sezione della Suprema Corte, ha respinto il ricorso presentato dai legali del professionista contro quanto stabilito dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che aveva confermato il sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord.

La vicenda

L’architetto aveva ottenuto l’incarico di eseguire lavori di riqualificazione di un condominio ad Aversa. I lavori non presero però mai il via, come confermato anche da una delibera dell’assemblea condominiale nella quale si decideva di non procedere con gli interventi. Nonostante questo però l’architetto attestò che la prima parte dei lavori, ovvero il 30%, era stata eseguita al fine di ottenere i benefici del Superbonus. Grazie a questa, il professionista ottenne somme, corrisposte come crediti di imposta, per un importo di oltre 464mila euro. Fecero però seguito le denunce dei condomini che diedero il via alla vicenda giudiziaria.