Anziani truffati con la tecnica del finto carabiniere, 3 arresti: c'è anche un casertano
Le vittime provengono da varie zone d'Italia. Tra gli arrestati un 36enne di Capua
CAPUA – Anziani truffati con la tecnica del finto carabiniere. I presunti responsabili sono tre persone, un 36enne di Capua, un 30enne ed un 34enne di Napoli, nei confronti dei quali è scattata un'ordinanza cautelare, emessa dal Gip emessa del Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura, che è stata eseguita questa mattina a Napoli, in zona Ponticelli, dai carabinieri del Nor - Sezione Operativa della Compagnia di Lamezia Terme.
Gli anziani colpiti
L'indagine, condotta mediante accertamenti di natura tecnico-informatica, nonché attività investigative tradizionali di osservazione, controllo e pedinamento, ha consentito di attribuire al sodalizio tre eventi delittuosi, avvenuti nel dicembre 2023, consistiti in una truffa consumata in Besnate (Va), ai danni di un anziano novantatreenne, per un ammontare di circa 15mila euro, nonché due truffe tentate in Gioia Tauro (Rc) e Lamezia Terme (Cz), ai danni di altrettanti ultrasettantenni, che avrebbero fruttato ai malfattori, qualora portate a compimento, la somma di oltre 25mila euro.
I dettagli dell'indagine
L'indagine (tra dicembre scorso e febbraio), che ha preso le mosse dall'arresto in flagranza di reato, a Lamezia Terme, di due persone tra i destinatari delle odierne misure cautelari, ha permesso di delineare un puntuale modus operandi per le truffe e di determinare l'organigramma del presunto gruppo criminale, distinto in ruoli: 'telefonisti', incaricati di telefonare alla vittima designata fingendosi Carabinieri, prospettandole l'arresto di un parente e richiedendo denaro e oro a titolo di cauzione; 'organizzatori logistico-operativi', aventi il compito di organizzare gli spostamenti dei complici indicando i luoghi in cui recarsi, orari di partenza e mezzi da utilizzare, nonché fornendo indicazioni stradali e aggiornamenti sull'andamento delle telefonate finalizzate ad adescare le vittime; 'esattori', il cui ruolo, fingendosi carabinieri o avvocati, consisteva nel recarsi presso l'abitazione delle vittime per farsi consegnare il denaro e i preziosi.