Finti carabinieri e poliziotti, si va verso il processo: sei nei guai
Il truffatore informava le vittime che un loro familiare era stato coinvolto in un incidente stradale e che era necessario pagare una cauzione

AVERSA - La Procura di Verbania ha richiesto l'arresto di sei persone, tra cui un 44enne residente ad Aversa, accusate di aver truffato numerosi anziani.
Il modus operandi
Gli indagati dovranno comparire davanti al giudice per le indagini preliminari, Mauro D'Urso, per l'interrogatorio preventivo fissato la prossima settimana.
Le truffe, che coinvolgono una ventina di episodi, si sono svolte secondo una modalità ricorrente. Le vittime, principalmente anziani, venivano contattate telefonicamente da una persona che si spacciava per carabiniere o agente di polizia. Il truffatore informava le vittime che un loro familiare, di solito un figlio o una figlia, era stato coinvolto in un incidente stradale e che era necessario pagare una cauzione a un cancelliere del tribunale o versare soldi a un avvocato per evitare il carcere.
Le somme sottratte
Le somme sottratte alle vittime sono state considerevoli, con un episodio che ha fruttato circa 60.000 euro in gioielli, orologi, monete d'oro e altri oggetti di valore. In altre circostanze, le truffe hanno portato via somme che variavano dai 12.000 euro a poche centinaia di euro.
Gli inquirenti hanno ricostruito il modus operandi della banda: un "call center" situato in un'abitazione a Napoli, da cui partivano le telefonate ingannevoli, e delle batterie di trasfertisti, tra cui il 44enne di Aversa, che si recavano personalmente a casa delle vittime per raccogliere denaro e preziosi.