antica cittadella
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Lavoratori nei campi agricoli
Lavoratori nei campi agricoli

SESSA AURUNCA / CELLOLE - Migranti costretti a lavorare 12 ore al giorno nei campi di tra Sessa Aurunca e Cellole per guadagnare 3 euro l’ora, esposti al sole ardente e senza l'acqua. Sono i primi dettagli emersi dall’inchiesta condotta dai carabinieri del Nil che ha portato all’applicazione di 4 divieti di dimora in provincia di Caserta nei confronti dei titolari di una società agricola attiva tra Cellole e Sessa Aurunca. 

Sfruttati nei campi per 12 ore al giorno, le dichiarazioni shock di uno dei lavoratori

A confermare le condizioni di lavoro particolarmente dure sono stati gli stessi migranti. In particolare uno di loro ha raccontato agli inquirenti che potevano bere solo una volta al giorno. Prima del sopralluogo, infatti, “mentre lavoravamo potevamo almeno scambiare qualche chiacchiera tra di noi e potevamo anche fumare. Ci portavano l’acqua tre volte al giorno: alle alle 6 di mattina, alle 10 e alle 13. Ognuno di noi poteva prendere una bottiglia.” 

“Potevamo bere solo una volta al giorno”. L'inchiesta dei carabinieri del Nil tra Sessa e Cellole

Dopo il controllo durante il quale vennero trovati diversi lavoratori a nero, invece, la situazione cambia. “Non potevamo nemmeno parlare – ha detto il migrante – Di fumare non era nemmeno pensabile. Cominciò a portarci una sola cassa d’acqua da 6 bottiglie per circa 20 persone e solo alle 13. Addirittura per bere l’acqua che portavamo noi, dovevamo farlo di nascosto”. 

Lavoratori sfruttati e picchiati con la cinghia: indagati 4 imprenditori

Lo scorso 16 febbraio i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta hanno dato esecuzione ad ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con la quale è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Caserta a carico di 4 imprenditori agricoli, tali R.G., R.D., R.V. e D.B.S., tutti domiciliati in Marano di Napoli, responsabili, in concorso tra loro, dei reati di sfruttamento del lavoro ed impiego di manodopera clandestina ai danni di dieci lavoratori extracomunitari, privi del permesso di soggiorno, impiegati su fondi agricoli ubicati nei comuni di Cellole e Sessa Aurunca. 

Le indagini hanno avuto inizio quando, nell’ambito di vigilanza straordinaria task-force progetto Su.Pr.Eme; i Carabinieri individuarono dieci lavoratori extracomunitari intenti alla raccolta di ortaggi. Le particolari condizioni di lavoro constatate durante il controllo davano abbrivio ad immediati approfondimenti da parte dei militari dell’Arma i quali accertarono che i braccianti agricoli erano sottoposti dai datori di lavoro a patire gravose ed avvilenti condizioni di impiego giacché, privi di un regolare contratto di assunzione, venivano impiegati nella coltivazione e nella raccolta di pomodori per oltre 11 ore di lavoro giornaliero, con paghe che oscillavano tra i 30 ed i 40 euro al giorno, lavoravano per l’intera settimana ed erano sottoposti anche a violenze fisiche.