Ucciso a martellate e nascosto in cantina, Ris nell'abitazione dell'ex pentito di camorra Capaldo
MONDRAGONE - Ucciso a martellate e poi nascosto il corpo in cantina, sopralluogo dei Ris di Parma in casa dell'ex pentito di camorra Nino Capaldo, 57 anni, arrestato dai carabinieri di Torino per l'omicidio di Massimo Lodeserto e originario di Mondragone.
Gli uomini del reparto investigazioni scientifiche di Parma, il celebre Ris, si sono presentati questa mattina a Torino in via San Massimo 33, dove lo scorso 4 dicembre è stato ritrovato, in una cantina, il cadavere di Massimo Lodeserto, il 58enne è ucciso a martellate ad agosto.
I Ris, attraverso il luminol, hanno cercato tracce biologiche latenti. È stata anche applicata la tecnica della Bpa (Blood Pattern Analysis) per la ricostruzione della dinamica circa la posizione della vittima e dell'assassino all'interno dell'ambiente.
Per l'omicidio è stato arrestato dai carabinieri il 57enne Nino Capaldo residente in via San Massimo, già condannato per un altro omicidio, arrivato a Torino da Roma all'interno di un programma di protezione. Secondo gli inquirenti dietro l'omicidio ci sarebbe un movente di natura economica.
Secondo la versione di Capaldo, l'aggressione sarebbe dovuto a un debito di 100mila euro contratto dalla vittima con una donna ex findanzata di Lodeserto, legatasi poi a Capaldo, circostanza che la donna nega. All'epoca della loro relazione Barbara e Massimo hanno aperto un'impresa di pulizie, per poi chiuderla quando si sono lasciati, nove anni fa.