Pizzo della mozzarella, cambio di giudice per il processo agli esponenti del clan
La decisione è stata adottata per incompetenza territoriale: atti a Santa Maria Capua Vetere
CASAL DI PRINCIPE – Nuova svolta nel processo sulle estorsioni eseguiti da persone legate al clan dei casalesi. E’ stato infatti disposto il cambio di giudice per i 9 imputati.
La decisione
Per questione di incompetenza territoriale, il processo non si svolgerà più al Tribunale di Napoli Nord, ma in quello di Santa Maria Capua Vetere.
I coinvolti
Nell’inchiesta su vari episodi estorsivi sono coinvolti: Antonio Barbato, 49 anni di Cesa, Camillo Belforte, 30 anni figlio di Benito (non indagato), Gennaro Celentano, 41 anni di Sant'Antimo, Antonio Chiacchio, 54 anni di Teverola, Nunzio Chiariello, 79 anni di Sant'Antimo, Daniele Coronella, 52 anni di Casal di Principe, Mario Curtiello, 42 anni di Sant'Antimo, Carlo Del Vecchio, 68 anni di San Cipriano D’aversa, Antonio De Luca, 48 anni di San Cipriano d'Aversa, Mario De Luca, 56 anni di San Cipriano d'Aversa, alias Forestieri, Mario Raffaele De Luca, 43 anni di Casal di Principe, Nicola Di Bona, 56 anni di Castel Volturno, Sergio Iannicelli, 33 anni di Sant'Antimo, Umberto Loreto, 55 anni di Afragola, Carmine Lucca, 55 anni di San Marcellino, Antonio Palumbo, 38 anni di Cancello ed Arnone, Alessandro Pavone, 38 anni di Casal di Principe, Achille Piccolo, 50 anni di Marcianise, Giacomo Terracciano, 64 anni di Afragola.
La tesi della Procura
Secondo la tesi dell’accusa, Mario De Luca, insieme al fratello Antonio ed al cugino Mario Raffaele De Luca, figlio di Giancarlo, noto esponente della fazione Bidognetti, avrebbero guidato un gruppo estorsivo che avrebbe preso di mira i commercianti dell’agro aversano a cui venivano chiesti dei regali per i carcerati. Nel mirino del gruppo sarebbe entrato anche un caseificio che avrebbe pagato il pizzo attraverso delle vere e proprie buste della spesa e con confezioni di mozzarella.