Tentata estorsione, giudizio immediato per il boss La Torre
Il killer pregiudicato venne denunciato dal consigliere regionale Giovanni Zannini
MONDRAGONE - Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, Ivana Salvatore, ha disposto il giudizio immediato a carico del killer pluripregiudicato Tiberio Francesco La Torre detto “Puntinella”, accusato di tentata estorsione a carico del consigliere regionale Giovanni Zannini e di estorsione ai danni dell’imprenditore Alfredo Campoli e del figlio Pasquale, tanto che, lo scorso 17 maggio, era stato tratto in arresto dai Carabinieri di Mondragone, comandati dal Colonnello Bandelli, e tuttora si trova ristretto nel carcere di Santa Maria C.V..
I dettagli della decisione
Su richiesta del Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Roberto Patscot, che ha coordinato in questi mesi le indagini con l’aggiunto Del Prete scattate proprio a seguito della denuncia sporta dal presidente della VII Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio regionale della Campania, il GIP Salvatore ha emesso il decreto che dispone il giudizio immediato nei confronti del boss La Torre per il prossimo 13 settembre dinanzi al collegio A della prima sezione penale del Tribunale sammaritano, con l’accusa di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo camorristico.
Le accuse
Secondo il PM della DDA di Napoli, La Torre, in concorso con una seconda persona in corso di identificazione, voleva estorcere 50 mila euro a Zannini sul presupposto di finte pretese risarcitorie, presentandosi a casa del consigliere regionale più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del politico rimaneva costretta d chiusa in casa mentre il consigliere regionale si recava presso i carabinieri ottenendone l’immediato e risolutivo intervento. Poi le denunce, quindi l’intervento della DDA e poi l’arresto.
Il secondo capo d’accusa riguarda l’estorsione ai danni dell’imprenditore Alfredo Campoli per una somma di circa 20 mila euro, dal quale Puntinella pretendeva che gli consegnasse il danaro presso una cappella del cimitero di Mondragone.
La dichiarazione del consigliere Zannini
“Mi costituirò parte civile al processo penale a carico di Tiberio Francesco La Torre perché, dopo la mia denuncia e quella dell’imprenditore Campoli, voglio che sia fatta giustizia fino in fondo. Ringrazio il PM Patscot della DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente in pochissimi giorni da quando ho deciso di denunciare, così come la rapidità con cui il GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., Ivana Salvatore, su richiesta della stessa Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto il giudizio immediato. Lo Stato c’è ed è forte, lo ha dimostrato anche in questa occasione, basti pensare che in pochi mesi, tra maggio e settembre, La Torre è stato prima arrestato ed ora mandato a giudizio, e dopo l’estate sarà anche processato. Questa tempestività dimostra che dobbiamo denunciare sempre e mai indietreggiare di fronte a questi delinquenti, bisogna avere fiducia e fare corpo con Carabinieri e Magistrati nel contrastare questi fenomeni malavitosi che infestano, purtroppo, il nostro territorio”, annuncia Giovanni Zannini (De Luca Presidente).