Lavoratori della GSA con paghe da fame: domani il presidio al Ministero
La Filt Cgil ha ricevuto anche l'appoggio di Sinistra Italiana

CASERTA – Il Gruppo Servizi Associati (GSA) è una azienda nazionale con oltre 6000 dipendenti nel settore della guardiania, portierato e vigilanza antincendio, con una presenza capillare in Campania e in particolare nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Salerno. GSA, purtroppo, nasconde una realtà di aspro sfruttamento.
Lavoratori con paghe da fame
I lavoratori della vigilanza antincendio sono costretti a condizioni contrattuali indegne, con paghe da fame di circa 6,70 euro l'ora, un monte ore mensile di 173 ore, senza indennità per il lavoro notturno e con un diritto di sciopero ridotto a un mero simulacro; il tutto sotto l'egida di un contratto pirata siglato con un sindacato di comodo, la Confsal, che tutela gli interessi aziendali.
La Filt-Cgil ha tentato di aprire un confronto serio per garantire salari dignitosi, diritti sindacali reali e il riconoscimento dei Ticket Restaurant. Ciononostante, GSA continua a operare in totale disprezzo delle condizioni di lavoro e retributive dei propri dipendenti. L'interrogazione parlamentare dell'8 gennaio scorso ha evidenziato la gravità della situazione, ma la risposta del Sottosegretario al Ministero del Lavoro, il leghista Durigon, è stata del tutto insoddisfacente: un invito alla rassegnazione, nell'attesa di un rinnovo contrattuale che, ancora una volta, rischia di essere imposto senza alcun rispetto per i lavoratori e con l’elevato rischio che continui a perdurare il fenomeno del dumping contrattuale.
Il presidio di protesta
In risposta, la Filt-Cgil, ha indetto un presidio di protesta domani 12 febbraio 2025 dalle ore 11 alle ore 14 davanti al Ministero del Lavoro a Roma. Come Sinistra Italiana parteciperemo al presidio con una delegazione provinciale, regionale e parlamentare per denunciare lo sfruttamento di GSA, pretendere la fine del CCNL Anisa-Confsal, l'applicazione del CCNL nazionale ANGAF, il riconoscimento di retribuzioni adeguate e il ripristino delle corrette relazioni sindacali.
Come abbiamo sostenuto a più riprese in Parlamento e nelle piazze, per contrastare lo sfruttamento serve una legge sulla rappresentanza sindacale, per impedire che vengano applicati contratti con salari al di sotto dei CCNL più rappresentativi, e una legge sul salario minimo, la stessa che la destra di Meloni, Salvini e Tajani ha bocciato e impedito che se ne discutesse davanti a milioni di italiani.