Falsi attestati per diventare insegnanti, arrestata preside di una scuola casertana
La dirigente dell'istituto paritario è finita ai domiciliari: l'inchiesta innescata da tre esposti anonimi
VAIRANO PATENORA - Tre esposti anonimi avrebbero dato il via all'inchiesta dei carabinieri di Foggia, coordinati dalla procura, che ha svelato la produzione di falsi attestati per l'inserimento di persone non in possesso dei requisiti necessari nelle graduatorie provinciali per le supplenze come insegnanti.
Falsi attestati per diventare insegnanti, arrestata preside di una scuola casertana
L'inchiesta ha portato agli arresti domiciliari l'avvocata Antonietta Ruggieri, il marito Carmelo Fiorilli, insegnante; e la preside e dirigente dell'istituto paritario di Vairano Patenora Angela Rosa Ciotola. Altre nove persone, tutte residenti a Foggia in comuni della provincia (Carapelle, Stornarella e Cerignola) sono state raggiunte da interdittiva della sospensione dell'esercizio dell'attività di insegnamento.
A vario titolo, le 12 persone, rispondono di concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, esercizio abusivo di una professione e favoreggiamento personale. L'inchiesta, avviata ad agosto 2023 e conclusa a maggio 2024, ha consentito di accertare che l'avvocata, il marito insegnante e la dirigente dell'istituto partitario in concorso tra loro avrebbero indotto in errore gli uffici scolastici provinciali mediante certificati falsi e comunicazioni Unilav che documentavano, contrariamente al vero, per gli anni compresi tra il 2018 e il 2023, rapporti lavorativi la scuola paritaria in provincia di Caserta.
La dirigente dell'istituto paritario è finita ai domiciliari: l'inchiesta innescata da tre esposti anonimi
Nell'ordinanza viene evidenziato il "meccanismo messo in atto teso a falsificare continuativamente il requisito del possesso dei titoli e delle esperienze richieste per la compilazione delle graduatorie provinciali, orchestrato con spregiudicatezza e pervicacia dai soggetti collocati in posizione verticistica nella complessa piramide".
Su richiesta della dirigente scolastica - si legge negli atti - veniva generata la comunicazione obbligatoria di lavoro (Unilav) con cui gli indagati dichiaravano di aver prestato servizio come insegnanti e per mezzo della quale venivano dispensati dalla preselezione nel percorso utile al conseguimento del T.f.a. (tirocini formativi attivi) il tutto senza aver mai versato alcun contributo Inps.