Neonata morta nella Valle, nessun rito abbreviato per i genitori della piccola Aurora
Per il gip la richiesta dei legali di Savino e Gammella è inammissibile
SANTA MARIA A VICO – Nessun rito abbreviato per i genitori della piccola Aurora. Questa la decisione del gip Alessandra Grammatica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sulla richiesta presentata dai legali di Emanuele Savino di 27 anni e Anna Gammella di 20 entrambi di Santa Maria a Vico accusati di aver provocato la morte della loro bimba deceduta il 2 settembre 2023.
Richiesta inammissibile
Per il gip la richiesta di rito abbreviato è inammissibile in quanto l’omicidio, atto d’accusa nei confronti dei due coniugi, prevede anche la pena dell’ergastolo. Ovviamente i legali della coppia hanno insistito sulla tipologia del reato, adducendo che si trattasse di omicidio colposo e non volontario. Ma ovviamente le richieste non sono state accolte.
La tesi della Procura
Stando alla tesi della Procura, il Savino avrebbe colpito violentemente la piccola Aurora alla testa causandole un trauma grave alla regione del cranio che provocava una duplice frattura ossea ed un ematoma. I due genitori però pur rilevando le condizioni critiche della neonata non intervenivano né predisponevano il trasporto in ospedale, causando la morte della piccola. Inoltre sul corpicino sono stati trovati anche segni di ustioni. Le indagini sono state eseguite dalla locale stazione dei carabinieri. Adesso i due genitori, al momento detenuti in carcere