L'OPERAZIONE. Reclutavano ragazze con la promessa di un lavoro e poi le costringevano a prostituirsi: due arresti
PROVINCIA – La Polizia di Stato di Caserta – Squadra Mobile-, a seguito di autorizzazione del Procuratore della Repubblica di Napoli f.f., si comunica che nella prima mattinata del 24 maggio, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della Procura di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli nei confronti un trentatreenne albanese ed una trentacinquenne moldava, entrambi residenti nella provincia di Caserta poiché gravemente indiziati dei delitti di tratta di esseri umani trasnazionale, riduzione in schiavitù ed estorsione. Gli indagati erano dediti a reclutare giovani ragazze provenienti dalla Moldavia, poi segregate in immobili nella provincia di Caserta e costrette a prostituirsi.
L’indagine, partita dalle denunce di alcune vittime che erano riuscite a sottrarsi agli aguzzini, consentiva di dimostrare che gli indagati, dal settembre 2019 al gennaio 2023, avevano reclutato almeno 4 giovani donne dalla Moldavia conducendole in Italia con l’inganno: ossia tramite una finta offerta di un posto di lavoro come cameriera, impegnandosi anche a sostenere le spese del viaggio per entrare nel nostro Paese.
Tuttavia, una volta giunte nella provincia di Caserta, le vittime comprendevano come la proposta fosse ingannevole in quanto il lavoro offerto era in realtà inesistente.
Gli indagati pretendevano, inoltre, l’immediata restituzione della somma di denaro sborsata e, al rifiuto delle donne che non avevano la disponibilità economica, con violenza e minacce costringevano le stesse a prostituirsi su strada.
Dall’indagine è emerso un quadro di autentica privazione di ogni forma di libertà di autodeterminazione delle vittime, poiché gli indagati sottraevano loro il passaporto, le segregavano in casa con la possibilità di uscirne solo per prostituirsi, gli imponevano di indossare determinati capi di abbigliamento, le facevano accompagnare con autovetture sul luogo del meretricio ove venivano sorvegliate senza soluzione di continuità, si impossessavano del denaro guadagnato e le facevano oggetto di pestaggi e continue intimidazioni.
In virtù delle risultanze investigative svolte, la Procura della Repubblica di Napoli ha richiesto e ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due indagati che, nella mattinata del 24 maggio, sono stati rintracciati dagli uomini della Squadra Mobile di Caserta presso le loro abitazioni e, dopo gli atti di rito, condotti presso le case circondariali di Santa Maria Capua Vetere (CE) e Pozzuoli (NA).
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.