antica cittadella
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CAPUA – Diventa definitiva la condanna dell’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli e per il dipendente comunale con compiti di autista Salvatore Merola per l’accusa di peculato per aver usato l’auto del Comune per scopi non istituzionali.

La decisione della Cassazione

Ad esprimersi in merito è stata la sesta sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Angelo Costanzo, che ha respinto i ricorsi presentati dai legali dell’ex primo cittadino e del suo autista. Per i giudici romani il ricorso è inammissibile perché le intercettazioni contestate nei precedenti gradi di giudizio costituiscono una prova concreta.

I primi due gradi di giudizio

In primo grado il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva condannato Antropoli a due anni di reclusione ed il suo autista ad un anno ed 8 mesi. Lo stesso Tribunale aveva assolto la compagna di Antropoli. La pena veniva però rimodulata in Appello per sopravvenuta prescrizione riducendo le pene a un anno e tre mesi per Antropoli e 14 mesi per Merola. Contro questa sentenza i legali degli imputati ricorrevano in Cassazione contestando l’inutilizzabilità delle intercettazioni.