antica cittadella
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SESSA AURUNCA – E’ una vicenda degna di nota quella che si è verificata qualche giorno fa a Sessa Aurunca. Questo è dovuto non solo all’oggetto di questo episodio, la puntura di un ragno violino, ma anche a quel fenomeno di malasanità che tante volte abbiamo trattato.

Qualche tempo fa, una giovane donna di Sessa Aurunca inizia ad avvertire un forte bruciore alla gamba sinistra. All’inizio pensa ad un morso di zanzara, ma poi soffermandosi sulla zona interessata si rende conto di due punti neri e capisce che si tratta di un morso di ragno violino. Corre in farmacia dove gli viene consigliata una cura.

L'odissea

Due giorni dopo però si svegli in preda alla febbre che tocca i 40 gradi e le convulsioni e decide di andare in ospedale. Qui comincia una vera e propria odissea. Nonostante le sue condizioni, la giovane aspetta mezz’ora per essere registrata e ben 4 ore per avere un prelievo di sangue. Dopo di che, la ragazza sente con le proprie orecchie un’infermiera affermare di doverle fare una flebo, ma poco dopo una collega dice che le sostanze in questioni sono terminate. Di fronte alla proposta di tenerla in osservazione tra le 24/48 ore. Ma a quel punto, la giovane decide di tornare a casa e rivolgersi al medico curante che le dà una cura di bentelan e penicellina ed il tutto si risolve.

Il chiarimento della ragazza

La vicenda è stata raccontata dalla ragazza che ci ha tenuto però a non voler accusare il personale sanitario, ma “chi se ne lava le mani in politica e ci lascia in queste situazioni precarie abbandonati a sé stessi”