antica cittadella
antica cittadella

CELLOLE - Che il parroco di Cellole sia sempre stato appassionato di politica, è cosa risaputa. Sembra, però, che la situazione sia sfuggita di mano in questi giorni con le rituali benedizioni pasquali. È la denuncia pubblica dell'ex consigliere comunale Rossella Cappabianca, nota sociologa, autrice di vari saggi e vicina politicamente all'on. Giovanni Zannini.

La dottoressa Cappabianca racconta: "Ho pensato bene se valesse o meno la pena scrivere due parole su quanto accaduto ieri pomeriggio ma poi ho deciso di farlo…non per me …ma in nome di quella strana parola tanto decantata ma poco praticata “rispetto dell’altro#. E’ usanza qui da noi a Cellole come in tanti paesi del territorio che il parroco vada per le strade a benedire le case. Ebbene il nostro parroco in via Roma bypassa insieme al suo accompagnatore casa nostra. Si proprio cosi e con testimoni presenti dato che c’erano i pittori fuori e mio padre nel garage…tutto aperto. Ora mi chiedo che cosa penserà il “Nostro Signore “ di queste vostre debolezze terrene? Dove sono finiti i tanti bei discorsi sulla fratellanza, le azioni improntate al rispetto per la legalità, il paese del cuore eccc..eccc? come si devono giudicare queste pessime azioni verso il prossimo?
Nel fanatismo più totale di una commistione religioso-politica che ha seminato disunione vestita da Unione, nella sopraffazione e tentato isolamento con ogni mezzo di chi ha deciso di praticare una politica libera, di chi non si è venduto per una “seggiola muffa” …questa è l’unica cosa che si può pensare conoscendo i precedenti comportamenti, altrimenti è ancora più grave che un parroco salti la benedizione di una casa, fuori da ogni valore cristiano.
La fede e’ altro, va oltre la miserabilità dell’essere. Siate più umani! pensate a togliere la trave dal vostro occhio prima di predicare un bene a quanto pare fittizio…della piccola cerchia."
Trapela che non sia stato l'unico caso di benedizione "mancata" per motivi politici da come si legge nei commenti. A Cellole nasce un caso politico-religioso dal sapore alla Guareschi 2.0, da una parte il Don Camillo dall'altra i vari don pepponi cellolesi.