antica cittadella
antica cittadella

IL PROCESSO. Violenze in carcere, in aula il garante: «Mi dissero solo perquisizioni, avevano paura di ritorsioni»

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Si è svolta oggi una nuova udienza del processo che vede imputati 105 tra agenti penitenziari, funzionari del Dap e due medici per le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020. I punti salienti dell’udienza sono stati sicuramente le integrazioni delle querele degli avvocati difensori, l’intervento del garante dei detenuti Ciambriello e la sospensione delle registrazioni di Radio Radicale.

Le integrazioni alle querele rispondono all’esigenza, da parte degli avvocati, di non veder dichiarate improcedibili i propri atti, come per esempio per il reato di lesioni che, con la legge Cartabia, sono procedibili solo con la querela. Inoltre in questi atti gli avvocati hanno voluto inserire anche accenni alla proposta dell’abrogazione del reato di tortura.

Il garante Ciambriello nel suo intervento ha sottolineato di come dialogando con i detenuti, nei giorni immediatamente successivi ai fatti, sia venuto a conoscenza degli episodi di violenza subiti. Pestaggi, abusi, e violenze messe in atto dagli agenti con il volto coperto dai caschi e dalle mascherine.

In merito alle dirette di Radio Radicale dal processo il presidente della Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, Roberto Donatiello, al processo per i pestaggi dei detenuti avvenute il 6 aprile 2020 al carcere sammaritano - 105 imputati tra agenti penitenziari, funzionari del Dap e medici Asl - ha spiegato la decisione di sospendere anche per l'udienza di oggi, dopo quella di mercoledì scorso 22 marzo, la pubblicazione da parte di Radio Radicale della registrazione dell'udienza.

Donatiello aveva annunciato per oggi la decisione definitiva sulla questione sollevata dai difensori di alcuni imputati, in particolare dagli avvocati Carlo De Stavola (legale di numerosi agenti) e Claudio Botti (legale dell'ex provveditore campane alle carceri Antonio Fullone), che nell'udienza del 22 marzo avevano chiesto che venisse interrotta per tutto il processo di primo grado la pubblicazione delle registrazioni delle udienze fatte da Radio Radicale (regolarmente autorizzata a registrare e pubblicare gli audio di tutte le udienze) lamentando violazioni del diritto di difesa; i due legali avevano chiesto di disporre la pubblicazione delle registrazioni solo dopo la fine del processo di primo grado