Tragedia sul Monte Faito, si spezza il cavo di trazione della funivia: quattro vittime e un ferito grave
Sedici invece i passeggeri soccorsi e portati in salvo dal vagone a valle. Interrotta anche la sottostante linea della Circumvesuviana

REGIONALE - Una tragedia terribile quella avvenuta sulla funivia del Monte Faito, che ha provocato la morte di quattro persone, tra cui il macchinista Carmine Parlato, e il ferimento grave di un altro passeggero.
L'incidente
L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio, quando si è spezzato il cavo di trazione che collegava la cabina superiore, la quale stava per arrivare al capolinea in cima al Monte Faito. La cabina è precipitata nel vuoto, da un’altezza significativa. A bordo, insieme al macchinista, c'erano quattro persone (tre turisti stranieri secondo le prime ricostruzioni), che purtroppo non ce l'hanno fatta.
Contemporaneamente, un'altra cabina – quella a valle, con 16 passeggeri a bordo – è rimasta sospesa nel vuoto a pochi metri dalla stazione di partenza. Grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco e del soccorso alpino, tutti sono stati tratti in salvo utilizzando imbragature e verricelli.
Vento e condizioni meteo poco favorevoli
Il presidente dell’Eav, Umberto de Gregorio, ha parlato di "una tragedia inimmaginabile", sottolineando che l’impianto era stato ritenuto sicuro per l’operatività malgrado il vento e le condizioni meteo difficili. Ha anche ricordato l’impegno e la professionalità del personale, e il fatto che l’anno scorso la funivia avesse trasportato oltre 100mila persone.
La procura aprirà certamente un'inchiesta per accertare le cause tecniche e le eventuali responsabilità. Secondo una prima ipotesi riportata anche dal sindaco Luigi Vicinanza, il freno d'emergenza ha funzionato solo sulla cabina a valle ma non su quella a monte, che si stava avvicinando alla stazione finale.
Il dramma del 1960
Questo dramma richiama alla mente un tragico precedente: nel 1960, sempre sulla stessa funivia, persero la vita altre quattro persone. Oggi, a distanza di oltre sessant’anni, si torna a piangere per un evento simile.