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Superbonus 110 e migliaia di famiglie a rischio per la ‘cattiva’ politica: l'analisi del dottor Domenico Della Ventura

REGIONALE - Anche il Superbonus 110% ha i suoi esodati. Si tratta di famiglie e imprenditori che si trovano in difficoltà dopo la chiusura alla cessione del credito. E che ora sono a rischio default. L’associazione “Esodati del Superbonus” costituitasi a livello nazionale ha consegnato poco tempo fa una lettera appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Stando alle elaborazioni di ANCE, si tratta di 330 mila persone, quindi famiglie, con crediti incagliati pari a 30 miliardi di euro. A causa del blocco degli acquisti dei crediti, da parte delle banche ma soprattutto della società ENEL X, decine di migliaia di cantieri sono fermi per mancanza di liquidità.

Le imprese che hanno concesso lo sconto in fattura o aderito alle cessioni rischiano il fallimento, con la conseguente perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, mentre i committenti restano senza risparmi e senza casa, gravati in alcuni casi di mutui e debiti con le proprie abitazioni sventrate.

La stampa nazionale nei mesi scorsi raccontava di alcuni casi di esodati del Superbonus. Anche la provincia di Caserta è colpita da tale fenomeno, con famiglie al limite della disperazione. E’ il caso di alcuni condomini della provincia casertana, tra cui grossi comuni come Aversa, Maddaloni, Marcianise e la stessa Caserta, che speravano di vedere ristrutturate con la riqualificazione sismica le proprie abitazioni. 

Fidandosi delle istituzioni, nonostante le continue modifiche del dlgs 34/2020 che ha istituito il Superbonus 110 (se ne contano all’incirca 18 oltre alle migliaia di chiarimenti e circolari degli organi istituzionali interessati) c’è chi anche alla fine del 2021 ha iniziato l’iter amministrativo per accedere ai benefici di legge e cominciare i lavori. 

Si evidenziano le prime avvisaglie per la differente visione della tematica del Superbonus nella imminenza delle elezioni politiche del settembre 2022, in particolare sui costi eccessivi. Ci sono polemiche e scontri elettorali sulla validità della misura per la ristrutturazione del patrimonio edilizio nazionale, una misura necessaria se si pensa alla direttiva UE, che entrerà in vigore nel 2030 svalutando tale patrimonio per le carenze nell’efficienza energetica.

Purtroppo nonostante gli annunci e gli impegni dichiarati in campagna elettorale dalle stesse forze politiche che governano tuttora questa nazione, da novembre 2022, Poste e banche hanno sospeso le cessioni.

La stessa ENEL X che avrebbe dovuto fare da incubatore per conto dello stato per circa 51 miliardi di euro (come riportato dalle dichiarazioni dei ministri interessati e dagli esponenti del centrodestra al governo nei mesi scorsi), garantendo l’escussione dei crediti e la fine delle pene di migliaia di famiglie, non ha mai riaperto i ‘rubinetti’.

Tutto questo ha scatenato un circolo vizioso che sta rischiando di mettere sulla strada migliaia di imprese incubatrici del settore edile e centinaia di famiglie che vedono a rischio la propria casa, in alcuni casi frutto di risparmi di una vita. A questo si aggiunge il dolore di famiglie con persone anziane che rischiano di non vedere più la loro casa ‘sistemata’ vivendo in condizioni di disagio.

Per tutto questo bisogna ringraziare la politica nazionale che impegnata in una continua campagna elettorale, più spinta da istintività contingenti che da capacità programmatica, non è più capace (ormai da anni) di assumersi con dignità le responsabilità andando oltre a quelli che sono richiami propagandistici, lasciando nell’abbandono più assoluto queste famiglie indebitate e con imprese a rischio fallimento con migliaia di posti di lavoro del settore a rischio.

Adesso si sta per scatenare la ‘guerra dei poveri’ nei tribunali tra imprese sull’orlo del fallimento che hanno effettuato investimenti importanti in attrezzature, assunto dipendenti, fatto debiti con le banche per portare avanti i cantieri, e i condomini che vogliono fare causa per importi milionari per i lavori fermi, con ponteggi montati, con le facciate demolite in parte o totalmente.

A tutto questo va aggiunto la lotta tra imprese con funzioni di General Contractor e imprese subappaltatrici che rinfacciandosi eventuali responsabilità nella gestione dei lavori speculano sulle spalle dei condomini. Infatti ancora una volta ci sono i cosiddetti ‘dritti’ o ‘furbi’ che con l’intento di approfittare dei vuoti normativi creano i presupposti per arrivare al 2024 dove il Superbonus si riduce dal 110% al 70%. Tale situazione pregiudicherà la possibilità di usufruire del 110 a chi già da due anni vive in una situazione precaria descritta, scaricando così il 40% dei costi alle famiglie già in difficoltà.

Inoltre ciò che ha buttato benzina sul fuoco sono i diversi casi di truffa a livello nazionale, portati alla luce in particolare dalla Guardia di Finanza e che hanno coinvolto anche la nostra provincia, non ultimo gli arresti a Castelvolturno di qualche giorno fa. Ciò ha penalizzato ancora una volta chi ha creduto in una legge dello Stato cercando di usufruire onestamente dei benefici della stessa.

Pertanto le aule del Tribunale Civile di S. Maria C.V., al cui personale non manca lavoro (!), verranno ulteriormente assalite dalle varie richieste in sede giudiziarie da parte delle famiglie e delle imprese, ognuno nel tentativo di far valere le proprie ragioni nella speranza di trovare una soluzione alla situazione disperata.

Una soluzione che non potrà esserci se non c’è un intervento chiaro e decisivo di chi ha messo su tutto l’impianto del Superbonus, cioè lo Stato. Così si spera nel decreto Milleproroghe come ultimo salvataggio prima che si scateni il peggio per queste migliaia di famiglie e imprese.  E non è un problema di soldi dato che l’Italia è nota per la capacità di trovare sempre fondi anche quando non ci sono.

E’ il caso che anche i politici casertani al di là dello schieramento di appartenenza si facciano portavoce della problematica in Parlamento poiché questa storia avrà una ulteriore ripercussione negativa sulla già disastrosa economia casertana.      

Dottor Domenico Della Ventura