antica cittadella
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FALCIANO DEL MASSICO - È stato assolto "perché il fatto non sussiste" Antonio Coletti, 35 anni, di Mondragone, titolare dell’omonima azienda agricola situata a Falciano del Massico, finito a processo in seguito alla morte del bracciante Artjol Dyrma, 20enne di origine albanese, deceduto il 6 luglio 2022 dopo una giornata di lavoro nei campi.

La sentenza

La sentenza è stata pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare Emilio Minio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Secondo l’ipotesi accusatoria, sostenuta dal sostituto procuratore Gerardina Cozzolino, Coletti avrebbe avuto responsabilità per non aver fornito al giovane bracciante i necessari dispositivi di sicurezza e per non averlo sottoposto alla prevista sorveglianza sanitaria.

I fatti

Dyrma, quel giorno, aveva lavorato con un turno di oltre 10 ore, dalle 5:30 alle 16:30, sotto un caldo torrido. Al termine del turno, mentre si avvicinava all’auto del padre per riposarsi, il giovane è stato colto da un improvviso malore e si è accasciato al suolo. Subito soccorso dallo stesso Coletti e da alcuni familiari presenti nei campi, è stato trasportato d’urgenza alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove però è deceduto poco dopo l’arrivo. La causa della morte è stata individuata in un arresto cardiocircolatorio provocato da un’aritmia acuta, scatenata da una grave insufficienza cardiorespiratoria.

Durante il dibattimento, i legali di Coletti, gli avvocati Giuseppe Stellato ed Edoardo Razzino, hanno sostenuto la totale estraneità dell’imputato rispetto alle accuse mosse, sottolineando come si sia trattato di una tragica fatalità, non prevedibile né evitabile. Una tesi accolta dal giudice, che ha quindi emesso una sentenza di assoluzione.