Armi del clan nascoste nel terreno, condannati a 31 anni di carcere ras e tre cugini
La decisione del gup per Carlo Del Vecchio, referente dei casalesi, e i suoi parenti
CAPUA – Si è concluso il processo di primo grado per l’occultamento di armi del clan che ha visto imputati i membri della famiglia Del Vecchio di Capua.
Le condanne
Il gup Vinciguerra ha condannato a 12 anni di reclusioni il ras Carlo Del Vecchio denominato “Carlino”, referente dei Casalesi per la zona di Capua, 8 anni e 8 mesi per Pasquale Diana, cugino di “Carlino”, e 5 anni e 4 mesi per Leopoldo e Carlo Diana, anche loro cugini del Del Vecchio.
Le richieste dei pm
I pm della Dda Simona Belluccio e Vincenzo Ranieri avevano chiesto in totale 34 anni e nello specifico 12 a Del Vecchio, già recluso al carcere duro, 9 anni per Pasquale Diana e 6 anni e 6 mesi ciascuno per Carlo e Leopoldo Diana.
L'indagine
Il processo si basa sull’indagine della Dda di Napoli che portò al sequestro di un vero e proprio arsenale nell’aprile 2022 ritrovato all’interno di bidoni stipati in un’azienda bufalina nella zona di Bortolotto al confine tra Castel Volturno e Cancello ed Arnone. I bidoni erano nascosti a 3 metri di profondità nel terreno. Oltre a pistole, fucili c’erano tre fucili mitragliatori, tra cui due “Kalashnikov”, quattro pistole mitragliatrici “Uzi”, un fucile a pompa e una granata di fabbricazione jugoslava, più munizioni.