antica cittadella
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MONDRAGONE – Dopo la dichiarazione del dissesto finanziario ratificata nei giorni scorsi dal Consiglio Comunale, non si spegne il dibattito tra maggioranza ed opposizione a Mondragone.

Come sempre, uno dei primi ad intervenire sulla vicenda è stato il movimento d’opposizione “Mondragone Attiva” che in un lungo post vuole fare chiarezza su quelle che giudica delle false “giustificazioni” da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Lavanga.

“Durante il consiglio comunale, ma anche nei giorni a seguire, abbiamo sentito tante giustificazioni sul dissesto del Comune di Mondragone. Ci hanno detto che è solo una questione tecnica. Che non è colpa dell’amministrazione. Che la Corte dei Conti ha sbagliato. Che tanto non cambierà nulla. Ma oggi vogliamo dirvi, con chiarezza e in modo semplice, cosa è stato detto… e soprattutto cosa NON è stato detto.

“E’ solo un disavanzo tecnico” - FALSO

Il Comune dice che il dissesto è solo un problema tecnico, legato al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, il famoso FCDE. In parte, è anche vero: il FCDE nasce da una regola contabile che obbliga i Comuni ad accantonare risorse quando sanno che non riusciranno a riscuotere tutte le tasse, le multe o i tributi locali. Ma attenzione: queste stime sono fondamentali per la salute dei bilanci pubblici. Servono per evitare che un Comune spenda soldi che non incasserà mai. Se il Comune sbaglia il calcolo del FCDE – o peggio, lo abbassa apposta per far sembrare i conti migliori – allora il bilancio non è più veritiero. È falsato. Ed è esattamente quello che è successo a Mondragone. La Corte dei Conti lo dice in modo chiaro: il FCDE è stato sottostimato per anni (2021, 2022, 2023), le riscossioni sono molto basse, e non è stato fatto nulla di concreto per migliorarle. Quindi no, non è solo un disavanzo tecnico. È un buco reale, causato da scelte sbagliate e stime errate. 

“Abbiamo soldi in cassa” - IRRILEVANTE

Qualcuno dice: “Abbiamo un attivo di 3 milioni”. Ma avere soldi in cassa non significa che i conti siano in ordine. E’ come avere 300 euro nel portafoglio, ma sapere di avere 30.000 euro di debiti. La Corte lo dice chiaramente: non conta quanto hai oggi, ma se il tuo bilancio è sostenibile nel tempo. E il bilancio del Comune non lo è.

“Abbiamo incassato 5 milioni con la riscossione coattiva” – NON BASTA

Sì, sono entrati dei soldi da pignoramenti e rottamazioni. Ma si tratta di entrate straordinarie, che non si possono replicare ogni anno. La Corte è chiarissima: un piano di risanamento deve basarsi su entrate certe e continuative, non su colpi di fortuna. E il Comune non ha presentato nessuna strategia seria e strutturale per aumentare le entrate.

“E’ tutta colpa del passato” - SCARICABARILE

È comodo dire che i problemi arrivano da lontano. Ma la verità è che chi governa oggi ha avuto il compito di presentare un piano per risanare il Comune. E quel piano è stato bocciato perché: basato su entrate gonfiate, con stime errate dei fondi obbligatori (FCDE, contenzioso ecc.), e con un’unica misura concreta: la fine di un mutuo nel 2027 (!). Tutto il resto era vago, incerto o del tutto assente. Per non parlare del fatto che molti degli attuali amministratori oggi raccontano di “ereditare problemi”, ma sono seduti su quelle poltrone da anni, semplicemente cambiando casacca.

“La Corte dei Conti si è espressa troppo tardi” - FALSO

Anche questa è una delle scuse più ricorrenti. Ma è stata smentita nella sentenza stessa. La Corte ha spiegato che: il Comune ha mandato atti incompleti o sbagliati, ci sono state tre richieste di integrazione, e il piano era comunque insufficiente, anche se valutato prima. Quindi no, non è colpa della Corte. Il problema è che il piano era debole fin dall'inizio.