Segretaria uccisa, colpo di scena nel processo ad insegnante casertana
Una delle imputate potrebbe uscire dal processo: "E' incapace di intendere e volere"

CASERTA – Colpo di scena nel processo dell’omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nel 1996 a Chiavari, in provincia di Genova, nello studio del commercialista dove lavorava.
La svolta inattesa
Nel processo sono imputati proprio il professionista Marco Soracco insieme alla madre Marisa Bacchioni, e l’insegnante casertana Anna Lucia Cecere. Nel corso della scorsa udienza è stata presentata dai legali della Bacchioni che oggi ha 93 anni un certificato in cui si sostiene che la donna non è capace di intendere e di volere. La 93enne è quindi a questo punto potrebbe uscire fuori dal processo. I giudici della corte d'assise si sono riservati di decidere sull'istanza presentata dalla difesa di Marisa Bacchioni di sospendere il processo per incapacità. "La corte - ha disposto il presidente Massimo Cusatti - rilevato che dalla consulenza tecnica di parte emergono elementi congruamente rappresentati riguardo alla condizione di attuale irreversibile incapacità di partecipare coscientemente al processo, si riserva di provvedere riguardo all'istanza di sospensione e non reputa necessaria una perizia". Con ogni probabilità i giudici sospenderanno e stralceranno la posizione della Bacchioni che a questo punto potrebbe forse uscire dal processo.
L'ultima udienza
Durante la scorsa udienza l'allora dirigente del commissariato di Chiavari Pasquale Zazzaro ha detto che Marisa Bacchioni lavò alcune macchie di sangue sulla scena del crimine. La donna, sempre secondo l'ex poliziotto, si giustificò dicendo che pulire era suo dovere. In altre occasioni Bacchioni secondo l'accusa avrebbe coperto l'attuale imputata per l'omicidio non riferendo elementi ritenuti chiave per l'individuazione del colpevole.
Le accuse
Stando alle risultanze dell’inchiesta Nada Cella sarebbe stata uccisa dalla Cecere in un momento d’impeto dettato dalla volontà di sostituire la rivale nel lavoro e nel cuore del commercialista. Soracco e la madre invece avrebbero coperto la presunta omicida per evitare di rendere noto un sospetto giro di denaro.