Tra i volti nuovi della prossima tornata elettorale per il comune di Maddaloni c’è anche Giovanni Bocciero. Giornalista professionista, da sempre legato alle vicissitudini sportive e sociali della città, è candidato con la lista civica Riscossa di Maddaloni.


Allora Giovanni, come mai questa decisione di esporti in prima persona?
«Nelle ultime tre elezioni più persone mi hanno proposto di candidarmi, ma non mi ritenevo pronto per un tale impegno. Ma seppur non in prima fila, ho sempre seguito la politica locale con interesse. Come diceva il grande filosofo Aristotele, l’uomo è un animale politico, inteso come centro della comunità. E quindi, visto anche il mio passato, non potevo essere da meno. Inoltre credo che oggi i tempi siano maturi per provare questa esperienza».

Ma cos’è che ti ha spinto a scendere in campo?
«Come già detto, io in primis sono una persona più matura per comprendere l’importanza di una tale scelta, conscio delle responsabilità che ne possono conseguire. Poi potrò contare sul sostegno di alcuni amici che anche grazie alla promessa del loro supporto mi hanno fatto decidere di scendere in campo».

Prima hai parlato di comunità, cosa ne pensi di Maddaloni?
«Maddaloni è dove sono nato e cresciuto, sarà scontato ma è casa mia. Per lavoro ho avuto ed ho ancora oggi il privilegio di poter viaggiare tanto. Ma casa è sempre casa. Ci sono tante cose da migliorare per far sì che la città possa essere più vivibile, e spesso bisogna iniziare dai nostri stessi comportamenti. E non c’è bisogno di essere candidato, eletto o meno, per mettere a frutto le più basilari regole del vivere civile».

Perché ti reputi così legato alla città?
«Sono un ex studente del Villaggio dei Ragazzi che oltre alle ore scolastiche trascorreva tanto tempo pomeridiano nella struttura per organizzare svariate attività; per un decennio ho raccontato da addetto stampa i successi della Pall. San Michele; e negli ultimi anni sono stato presidente dell’associazione Alberto Tixon promotrice di convegni e iniziative legate al territorio e ai giovani».

Ci puoi raccontare una delle iniziative dell'associazione?
«Sicuramente il convegno inerente il nuovo stadio, che ha permesso al comune di aprire un canale con l’Istituto per il Credito Sportivo. Io stesso, e lo dico con un pizzico di orgoglio, mi sono recato a Roma insieme al sindaco Andrea De Filippo, all’assessore Caterina Ventrone e all’ex consigliere Claudio Marone per il primo incontro nel quale sono state avviate le pratiche necessarie per la nuova opera per la quale aspettiamo la posa della prima pietra».

Bene lo stadio, per il quale siamo tutti fiduciosi, ma cos’altro hai intenzione di portare avanti?
«Il mio obiettivo è quello di sfruttare al massimo le competenze mie e di chi mi sta aiutando in questa campagna elettorale per focalizzarci su temi legati allo sport, alla cultura, alla scuola, al turismo. Argomenti sui quali possiamo aprire dibattiti interessanti per la città».

Senza entrare nel dettaglio, sui quali magari ci concentreremo un’altra volta, ti chiedo se hai un sogno nel cassetto?
«A questa domanda rispondo con il castello di Maddaloni. Vorrei tanto riuscire a riportarlo in vita. Ci sono tanti esempi proficui di come possa essere utilizzata la struttura, anche in zone limitrofe alla nostra città. Può diventare un volano per il turismo. So che la questione è molto complessa, perché innanzitutto si parla di una proprietà privata. Eppure qualche idea in merito ce l’abbiamo, magari sfruttando gli stessi contatti in essere presso l’Istituto per il Credito Sportivo per una sua riqualificazione».