Alluvione a San Felice, la Procura apre fascicolo per disastro colposo
L'ufficio inquirente ha nominato dei consulenti tecnici per accertare la causa della frana
SAN FELICE A CANCELLO - La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo di reato per disastro colposo in relazione all'alluvione di San Felice a Cancello, avvenuta martedì 27 agosto, che ha provocato un'onda di fango e detriti costata la vita a due persone - la 74enne Agnese Milanese e il figlio 42enne Giuseppe Guadagnino - che sono tuttora dispersi.
Alluvione a San Felice, la Procura apre fascicolo per disastro colposo
L'ufficio inquirente ha nominato dei consulenti tecnici per accertare la causa della frana. Intanto proseguono le ricerche dei due dispersi, a cui però non prenderà più parte il cane Baila, dell'unità cinofila dei Carabinieri di stanza a Bologna, l'unico in grado in Italia di fiutare tracce di sangue; il pastore tedesco si è infatti ferito mentre era impegnato nelle ricerche, ed è stato affidato al veterinario.
L'ufficio inquirente ha nominato dei consulenti tecnici per accertare la causa della frana
Intanto, sta volgendo al termine anche il quarto giorno di ricerche a San Felice a Cancello, alla frazione Talanico, dei due dispersi - la 74enne Agnese Milanese e il figlio 42enne Giuseppe Guadagnino - dopo la frana di martedì 27 agosto, che provocò un fiume di fango e detriti che ha invaso il centro abitato.
I vigili del fuoco di Caserta stanno concentrando le ricerche nell'invaso dell'ex cava Giglio, dove tre giorni fa sono confluite parte delle acque melmose provocate dalla frana; un luogo oggetto da anni dell'attenzione dei media per via dell'inquinamento che vi si registra, dovuto alla presenza di rifiuti galleggianti.