antica cittadella
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Libri antichi e dipinti rubati, tesoro ritrovato a casa del sovrintendente di Caserta: domiciliari per Pagano

CAPUA / SANTA MARIA CAPUA VETERE - Arresti domiciliari per una persona già tratta in arresto assieme a un complice lo scorso mese di settembre per ricettazione di beni culturali. Le successive indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno evidenziato ulteriori elementi indiziari a carico dell'indagato: in particolare, le perquisizioni eseguite in ufficio e nella sua abitazione hanno permesso di ritrovare numerosi beni culturali illegalmente detenuti e provento di reato, quali libri antichi e dipinti rubati, centinaia di monete e reperti archeologi e oggetti in avorio lavorato di cui ne è vietato il possesso.

Tra i reperti sequestrati compare il volume «Officia Sanctorum Salernitana», risultato rubato presso la «Biblioteca Universitaria area umanistica Salerno», un dipinto olio su tela raffigurante «Crocifissione», rubato al Castello di Mercogliano, un dipinto, tecnica olio su tela, con cornice, raffigurante «Gesù - episodio Via Crucis», rubato alla chiesa di Santa Margherita del Comune di Olevano Romano (Roma), quattro volumi datati 1541, rubati alla biblioteca del Convento di San Pietro ad Aram di Napoli, un volume «Marmora Pisaurensia Notis. Illustrata», provento di furto alla biblioteca comunale Liciniana di Termini Imerese (Palermo), e un unguentario in vetro con fondo piatto dell'età imperiale I-II secolo d.C.

Così si è aggravata la posizione del 64enne Mario Pagano, sovrintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, finito agli arresti domiciliari su ordine del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per ricettazione di beni culturali. Il 28 settembre scorso Pagano fu sorpreso in flagranza dai carabinieri del Nucleo Tpc (Tutela del Patrimonio Culturale) di Napoli mentre tentava di scambiare ad una fiera di numismatica di Pastorano reperti antichi con un 70enne venditore noto alle forze dell'ordine. Entrambi furono fermati perché trovati in possesso di 78 monete in bronzo di vari periodi provenienti da scavi clandestini e due libri antichi, e per loro fu disposto dal Gip l'obbligo di dimora.

I carabinieri sequestrarono inoltre a casa e nell'ufficio di Pagano un altro libro antico e vari reperti archeologici. Pagano si difese spiegando di essere un collezionista e di aver acquistato i reperti alle fiere senza saperne la provenienza; ma su tutti i reperti sono state effettuate verifiche per accertarne la provenienza illecita; circostanza, quest'ultima, che per gli inquirenti sarebbe emersa, tanto che la Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata da Carmine Renzulli ha chiesto e ottenuto dal Gip l'arresto di Pagano.