antica cittadella
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Il consiglio comunale di Sessa
Il consiglio comunale di Sessa

SESSA AURUNCA – Gruppo consiliare non partecipa il Consiglio Comunale di Sessa Aurunca. E’ questo il gesto simbolico e concreto di “Prospettiva Democratica” composta dai consiglieri Guido Marino e Carlo Loffredo. Le motivazioni dell’azione sono state esposte in una nota stampa che di seguito riportiamo. 

Minato il pluralismo politico

“Il gruppo consiliare Prospettiva Democratica, composto dai consiglieri Guido Marino e Carlo Loffredo ha deciso di non partecipare  ai lavori del Consiglio Comunale denunciando un grave vulnus democratico che mina i principi fondamentali della dialettica istituzionale, del pluralismo politico e della trasparenza amministrativa.

La democrazia non è un esercizio di mera gestione del potere ma un sistema fondato sul confronto tra visioni diverse, sulla partecipazione attiva e sulla garanzia che ogni decisione sia sottoposta a verifica e controllo. Ogni sistema democratico autentico si regge su contrappesi istituzionali, sulla separazione delle funzioni e sul rispetto delle procedure.

Da oltre un anno la Commissione Trasparenza, organo di garanzia e strumento imprescindibile di controllo democratico, è stata di fatto cancellata dall’azione amministrativa con una scelta arbitraria che priva il Consiglio Comunale della sua funzione di indirizzo e di vigilanza. Dopo le dimissioni del precedente Presidente, l’amministrazione non ha mai provveduto alla sua sostituzione né ha mai convocato la Commissione stessa sottraendosi in modo inaccettabile al principio di accountability.

L'iniziativa del gruppo

In data 15 gennaio 2025 abbiamo presentato un’interrogazione consiliare ufficiale per chiedere chiarimenti sulla composizione delle Commissioni Consiliari, sulla loro necessaria riorganizzazione e, soprattutto, sulla situazione di stallo della Commissione Trasparenza. Per legge, questa interrogazione avrebbe dovuto essere inserita all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, ciò non è avvenuto. Si tratta di un’azione illegittima che viola apertamente le regole basilari del funzionamento istituzionale e nega alla rappresentanza politica il diritto di esercitare la propria funzione democratica.

Un'amministrazione che nega il pluralismo politico e il contraddittorio istituzionale svuota il Consiglio Comunale della sua natura deliberante, riducendolo a un semplice organo di ratifica. Questo atteggiamento mina alle fondamenta i principi della democrazia, trasformando il governo locale in un sistema autoreferenziale, impermeabile al confronto e refrattario alla trasparenza. La dialettica tra posizioni diverse non è un ostacolo alla governabilità, ma la sua più alta espressione.

Abbiamo provveduto a segnalare quanto esposto agli organi Superiori di Garanzia e  Controllo, fino  a quando non saranno ripristinate le condizioni di una gestione istituzionale fondata sulla legalità sul pluralismo e sul confronto democratico non parteciperemo ai lavori consiliari”.