LA SENTENZA. Furto di materiale didattico e dati per aprire scuola privata, archiviate le accuse contro l'ex assessore Tramontano
SAN NICOLA LA STRADA - Non c’è stata alcuna appropriazione indebita né danneggiamento: il Gip Fabrizio Finamore della quinta sezione penale del tribunale di Napoli ha archiviato la posizione di Valeria Tramontano confermando la tesi del pm Ciro Capasso che aveva presentato la richiesta di archiviazione già nell’udienza del 28 febbraio scorso.
L’avvocato Massimo Garofalo ha smontato tutte le accuse a carico dell’ex assessore del Comune di San Nicola la Strada indagata in un procedimento che si era aperto quando era dipendente di una scuola di formazione della sua città. L’avvocato Garofalo ha dimostrato l’inconsistenza delle accuse che venivano mosse alla sua assistita dai titolari della scuola che avevano denunciato come la Tramontano si sarebbe impossessata di materiale didattico di proprietà della scuola, di dati sensibili relativi agli iscritti e di aver distrutto i file presenti sui computer della scuola. Secondo l’accusa tale condotta sarebbe stata messa in atto per giustificare l’apertura di un’attività concorrente definita clandestina dai sui ex datori di lavoro.
Nessuna delle circostanze però ha trovato conferma in quanto è stato facile dimostrare per la Tramontano come il materiale che avrebbe acquisito sarebbe stato poi successivamente distribuito agli iscritti della scuola presso la quale lavorava come tutor. Quanto agli iscritti, quegli stessi dati erano di dominio pubblico consultabili sui siti dedicati ai concorsi.
L’accusa non è riuscita poi a dimostrare in alcun modo la circostanza del danneggiamento che, secondo i giudici, non si sarebbe comunque configurata viste le prove portate dalla Tramontano. Quanto alla nascita di una scuola concorrente, la Tramontano avrebbe aperto il suo istituto solo dopo la fine del rapporto di lavoro precedente senza creare alcun elemento di concorrenza non consentita. Non vi è poi alcun riscontro circa l’impiego nella scuola della Tramontano del materiale didattico dei suoi accusatori. Risultata farlocca anche l’accusa della clandestinità: il giudice evidenzia, infatti che tale fattispecie non è configurabile in quanto l’attività della scuola della Tramontano è pubblicizzata su Facebook. Alla luce di tutti questi elementi il gip ha archiviato la posizione della Tramontano.