CALVI RISORTA – Avrebbe operato per favorire un imprenditore legato al clan dei casalesi. E’ questa l’accusa mossa contro il sindaco di Calvi Risorta Giovanni Lombardi. E’ questo ciò che è emerso dalla notifica degli avvisi di garanzia a carico di ben 14 persone a seguito all’inchiesta della Dda di Napoli.

L'accusa al primo cittadino

Il sindaco infatti avrebbe agito con il proposito di far aggiudicare una gara alla ditta di Francesco Verazzo, imprenditore legato al clan. L’accusa ovviamente è turbativa d’asta andando a modificare il contenuto del bando per lavori di manutenzione alla viabilità comunale in modo da favorire la ditta del Verazzo. Addirittura il primo cittadino avrebbe consegnato i documenti della gara all’imprenditore prima della pubblicazione del bando garantendogli l’assegnazione. 

La consegna della pen drive

Successivamente addirittura il primo cittadino insieme al responsabile del procedimento Piero Cappello avrebbe consegnato all’imprenditore una pen drive con all’interno alcuni documenti utili per la redazione di un’offerta migliore.  Nonostante questo però la gara non venne vinta da Verazzo, ma venne aggiudicata dalla C.G.S. srl e l’imprenditore chiese spiegazioni al sindaco che avrebbe espresso la volontà di riparare garantendo l’assegnazione di altri appalti.