antica cittadella
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AVERSA – Terminate le indagini per l’inchiesta sui 22 furbetti del cartellino ad Aversa. La Procura di Napoli Nord, che ha coordinato l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Aversa, rappresentata dal sostituto procuratore Giovanni Corona, ha inoltrato l’avviso di conclusione delle indagini a: Paolo Ruscigno, Cristina Accardo, Maria Grazia Chianese, Michele Cipullo, Daniele Della Vecchia, Michele Faraone, il dirigente Giovanni Gangi, Carmela Giametta, Angelo Iorio, Tommaso Mastronardi, Giuseppe Nugnes, Vincenzo Pagano, Filippo Rotunno, Raffaele Serpico, Raffaele Maddalena, Giovanna Di Girolamo, Francesca Cinquegrana, Rosa Parisi, Antonio Pellegrino, Anna Romano, Michele Sabia, Andrea Trabucco, esecutore tecnico ai Lavori Pubblici.

Le prime misure

All’inizio la Procura adottò 13 misure cautelari tra le quali gli arresti domiciliari per il dipendente dell’area tecnica Paolo Ruscigno, successivamente revocati e 12 divieti di dimora per alcuni indagati, anche questi poi revocati. 

L'inchiesta

Le indagini che hanno consentito di far emergere i fatti delittuosi per cui si indaga riferentisi a tutto l’anno 2022, sono state svolte anche attraverso l’uso di telecamere installate in prossimità delle macchine marcatempo, poste presso la Casa Comunale e grazie ad appositi servizi di osservazione e pedinamento. Proprio quest’ultimi hanno posto in luce l’atteggiamento truffaldino di Paolo Ruscigno che, nel periodo attenzionato, era solito intraprendere il servizio alle ore dieci del mattino, giustificando fraudolentemente la sua assenza dall’ufficio con inesistenti servizi da svolgere all’esterno, per conto del Comune, alterando li sistema automatico di rilevamento delle presenze.

Gli altri indagati, invece, si scambiavano vicendevolmente la “cortesia” di timbrare il cartellino, attestando quindi falsamente ed in maniera indebita la propria presenza all’interno degli uffici comunali. L’esame delle buste paga e dei tabulati afferenti le presenze ni servizio hanno corroborato indefettibilmente il quadro probatorio a carico degli indagati, consentendo di ricostruire l’ammontare esatto dei profitti illeciti realizzati con la descritta condotta truffaldina.