Truffa ai danni del SSN: assolti i chirurghi accusati di falsificazione delle cartelle cliniche
Il tribunale ha emesso una sentenza di assoluzione piena, con la formula "perché il fatto non sussiste"
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CASERTA/SANTA MARIA CAPUA VETERE - Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in composizione collegiale e presieduto dal Giudice Giovanni Caparco, ha emesso la sentenza relativa a un processo che coinvolgeva nove chirurghi otorinolaringoiatri e alcuni amministratori di importanti cliniche convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale della città e della provincia di Caserta.
Le strutture coinvolte
Le strutture coinvolte nel procedimento erano: Clinica Sant'Anna di Caserta, Clinica Minerva S.p.A. di Santa Maria Capua Vetere, Clinica Villa Fiorita di Aversa, Alba Clinica San Paolo Srl di Aversa e Clinica Villa del Sole di Caserta.
Il processo si concentrava su 131 capi d'imputazione, incentrati su interventi di chirurgia nasale estetica travestiti da operazioni funzionali per trattare patologie respiratorie. Secondo l'accusa, gli interventi erano registrati falsamente come operazioni necessarie, permettendo così al Sistema Sanitario Regionale di rimborsare prestazioni che in realtà avevano finalità estetiche. Le accuse principali erano di falso ideologico aggravato in atto pubblico e truffa aggravata ai danni di ente pubblico.
Assoluzione piena
L'istruttoria del caso si è protratta per anni, con numerosi testimoni e consulenti tecnici, tra cui medici esperti in chirurgia nasale e controllo della corretta pratica medica. Il dibattimento ha portato alla conclusione che gli interventi effettuati dai medici non erano estetici, ma necessari per trattare gravi patologie respiratorie, utilizzando tecniche chirurgiche avanzate.
Alla fine, il tribunale ha emesso una sentenza di assoluzione piena, con la formula "perché il fatto non sussiste". La difesa ha dimostrato che gli interventi erano effettivamente necessari per la cura di patologie respiratorie e che le accuse di falsificazione e truffa erano infondate. L'avvocato Imperatore ha commentato che l'assunto accusatorio era basato su presupposti scientifici errati, e che il processo ha confermato la correttezza del lavoro dei medici coinvolti.
La decisione del tribunale ha restituito la dignità professionale ai chirurghi, mettendo fine a un lungo e complesso processo legale.