Uso improprio del titolo, la posizione del comandante della Polizia Municipale nel mirino del sindacato
Il coordinatore provinciale del CSA-RAL scrive al prefetto e al sindaco di Maddaloni
MADDALONI – Sotto esame la posizione dell’attuale comandante della Polizia Municipale di Maddaloni, magg. Domenico Renga.
La nota del sindacato
A sollevare la questione è il coordinatore provinciale del sindacato CSA-RAL Giuseppe De Lucia che in una nota trasmessa al prefetto di Caserta, al sindaco De Filippo e ai consiglieri comunali di Maddaloni, pone forti dubbi sulla legittimità giuridica del titolo adoperato dallo stesso Renga nelle comunicazioni ufficiali.
Per il comandante ci vuole un concorso pubblico
Il sindacalista parte da un dato semplice ovvero da quanto riportato sul sito del Comune di Maddaloni dove si legge che il Renga è comandante della Polizia Municipale dal 18/01/2023. Il decreto di proroga che lo nomina nella suddetta data parla di “incarico relativo alla posizione organizzativa attinente al servizio di polizia municipale”. Si tratterebbe quindi di un incarico che non prevede l’appropriazione del titolo di comandante. Infatti come chiarito nella nota dallo stesso De Lucia: “Non è stata riscontrata alcuna nomina a comandante della Polizia Municipale, la quale avrebbe esatto dapprima l’indizione e, di poi, il superamento di un concorso pubblico, che non è stato bandito”.
Problemi di natura politica e giuridica
Quindi non ci può essere comandante senza concorso pubblico. Il ruolo di posizione organizzativa, ricoperto dal Renga, risale al 22 settembre 2016, all’epoca commissariale, ed è stata periodicamente rinnovata con ultimo decreto che risale al 4 gennaio di quest’anno. Tutto questo stando sempre al sindacalista sarebbe causa di problematiche di natura sia politica che giuridico: “Orbene, la circostanza che il dott. Renga occupi tale posizione – particolarmente esposta al rischio di fenomeni di corruzione – da circa 8 anni, in forza di un atto, come il decreto sindacale, che rappresenta la manifesta volontà di un singolo soggetto politico, comporta – ad avviso di chi scrive e sulla base dei documenti citati – rilevanti profili di problematicità sia in ambito politico che giuridico”.